mercoledì 1 dicembre 2010

LA DESCRIZIONE DI PERSONA



            IL CORPO UMANO

Aggettivi generici:
Bello / brutto

capelli, gambe
Piccolo /grande

naso, mani
Alto /basso
la persona in generale, la fronte
Lungo/corto
collo, gambe
Largo/ stretto
I fianchi, le spalle
Grosso/sottile
le labbra, il viso
Rotondo/ allungato
il viso, gli occhi
Chiaro/ scuro
capelli, carnagione

Plurali irregolari:

il labbro

L’orecchio
Il dito

Il braccio
Il ginocchio

Il ciglio / il sopracciglio

Una persona può essere:
Per quanto riguarda la statura:

alta - spilungona / bassa – tarchiata - tappo/ di statura media
Per quanto riguarda la corporatura:

magra- smilza/ grassa- pingue - obesa/ slanciata/ robusta
Per quanto riguarda la capigliatura:
bionda / bruna/ rossa/ calva


Una persona può avere:

i capelli:
neri/ castani/ rossi/ biondi/ grigi/ bianchi/ tinti/ ricci/ ondulati/ lisci/
Le orecchie:
grandi/ piccole/ asventola/ a punta
Il viso:
pallido/ roseo/ ovale/ abbronzato/ a punta/ rotondo/ scarno/ incavato/ smunto
La fronte:

alta/ bassa/ stretta/ larga/
Gli occhi:
blu-azzurri-celesti/ grigi/ neri-castani/ verdi/ tondi/ allungati/ a mandorla/ espressivi/ penetranti/ scrutatori/ atoni-apatici/ dolci/
Il naso:
normale/ lungo-aquilino/ adunco-storto/ all’insù
Le labbra:

sottili/ grosse-carnose/ pallide-rosate
Le gambe:

lunghe/ corte/ dritte/ storte
Il mento:

regolare/ aguzzo/ tondo
Le spalle:

dritte/ curve/ atletiche/ spioventi
Il collo:

lungo-corto


ALCUNE ESPRESSIONI IDIOMATICHE:
fare buon viso a cattiva sorte


Essere tutt’orecchi


Da quest’orecchio non ci sento


Aprire gli occhi a qualcuno


Non riuscire a tenere gli occhi aperti


Costare un occhio della testa


Andare a naso


Restare a bocca aperta


Restare a bocca asciutta


Incrociare le braccia


Essere il braccio destro di qualcuno


Alzare troppo il gomito


Avere le mani legate


Avere le mani bucate


Girarsi i pollici


Mi fa venire il latte alle ginocchia


Togliersi dai piedi


Tenere il piede in due staffe


E’ una cosa fatta coi piedi



LESSICO LEGATO ALLA VISTA E ALL’OCCHIO

A prima vista


Essere molto in vista


In vista dell’esame ….


Perdere il lume degli occhi



Veder di buon occhio


Non perdere d’occhio qualcuno o qualcosa


Divorare con gli occhi



Essere tutt’occhi



Dare nell’occhio



Averne fino alla punta dei capelli



Chiudere un occhio





ESPRESSIONI IDIOMATICHE LEGATE ALL’UDITO


Fare orecchi da mercante


Mettere una pulce nell’orecchio a qualcuno


Dare a qualcuno una tiratina d’orecchi


Essere tutt’orecchi



Non sentirci da ‘quest’orecchio’




ESERCIZIO: sostituite le espressioni in corsivo, con altre equivalenti

1)      Mio padre non vede di buon occhio che io vada ad abitare all’estero.
2)      E’ davvero una bella bici: mi è costata un occhio della testa.
3)      Basta! Ne ho fin sopra i capelli delle tue prepotenze!
4)      E’ un tipo originale, cui piace molto dare nell’occhio.
5)      A prima vista sembrava uno sciocco, invece si è rivelato un tipo in gamba.
6)      E’ un uomo molto in vista nella sua città.
7)      I fanatici dello sport che diventano violenti, mi fanno perdere il lume degli occhi.
8)      Avanti, raccontami in fretta quello che vuoi dirmi. Ho poco tempo e non posso perdere d’occhio l’orologio.
9)      Ti prego di dimenticare quello che è avvenuto: chiudi un occhio sui miei errori.
10)  Da ragazza avrei voluto tanto un motorino, ma i miei da quest’orecchio non ci hanno sentito.
11)  Non fare orecchi da mercante e ascolta quello che ti dico: prenditi una buona volta le tue responsabilità.
12)  Avanti, avanti, racconta quello che è successo: sono tutt’orecchi!
13)  E’ tanto che non vado a trovare la mia vecchia maestra, che è sola e malata: meriterei davvero una tirata d’orecchi.
14)  Le parole di mia madre mi hanno messo davvero una pulce nell’orecchio: adesso devo scoprire chi voleva farmi uno scherzo!


PROVERBI: cercate di indicare cosa significano questi proverbi! Individuate una situazione in cui sia possibile usarli!

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore!


Occhio non vede, cuore non duole!


Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire


Rosso di sera, bel tempo si spera!


Ne uccide più la lingua che la spada!





E’ un omone grande e grosso, un po’ stempiato. Porta degli occhiali molto grandi che fanno pensare a una persona molto intelligente. Il naso è grosso e un po’ a patata. Ha barba e baffi.

E’ un bambino piccolino e vivace, con un visetto simpatoco. Ha i capelli biondi, corti corti, che lasciano scoperta la fronte spaziosa. Le sue orecchie sono grandi e leggermente a sventola.





E’ una donna elegante e raffinata. I capelli biondi e ondulati sono pettinti con cura. Ha il naso lungo ma ben formato. La bocca è grande e le labbra sono piuttosto sottili.



E’ un uomo abbastanza giovane e affascinante. Ha i capelli neri, corti e ricci. Anche gli occhi sono neri. Lo sguardo è molto espressivo. Ha un mento volitivo e la bocca larga dalle labbra carnose.











1)             Compilate la seguente tabella, inserendovi tutte le forme verbali contenute nei testi descrittivi tratti da Io non ho paura di N. Ammaniti.
VERBO
MODO
TEMPO
PERSONA
NUMERO
TRANS./
INTRANS
ATTIVO/
PASS./
RIFLESS.

Sedeva

indicativo
Imperfetto
III
s.
Intr.
Attivo
serviva














































































































































Ad: “Caro amiko, ti scrivo”. E il fattore k entra a scuola” (Corsera, 24.9.2002)

Cercate di spiegare le seguenti frasi in un italiano più semplice.
Ogni tanto mi scappa la k

Ogni tento uso la k senza neanche accorgermene
La prof. mi sclera/mi fulmina


I messaggini utilizzano una lingua cifrata


Una lingua colma di abbreviazioni e di formule alfanumeriche

La scrittura canonica


I casi più arditi


Un codice nato dall’esigenza di essere veloci


Le battute concesse dal cellulare per un singolo messaggio non superano le 160 unità

La stenografia

L’abitudine arriva a contaminare i testi ufficilai


Conseguenze imprevedibili


La k, da semplice sostituto del ch, comincia a invadere kose e kase

Una tendenza che i linguisti giudicano non effimera

La discrasia tra grafia e fonetica


Una rivoluzione dal basso


Una regola imposta dall’Accademia della Crusca

Una scelta funzionale


La k gode di un indubbio prestigio internazionale

E anche di illustri precedenti


Il primo testo nella nostra lingua era un trionfo di k

Niente a che vedere con l’uso contestativo inaugurato negli anni 70 da Costa Gavras

Tutt’al più qualcosa di esotico


Spesso devo cerchiare i vari +…


Faticano a capire perché li correggi


Non distinguono tra le licenze possibili in un testo privato e le esigenze di un testo scolastico

L’italiano è una cenerentola


Nella cintura milanese


Mi tocca intervenire


Il fenomeno delle abbreviazioni si è fatto più complesso

Mescolanza significa anche contaminazione linguistica

L’autoctono “bacio”


Un repertorio cosmopolita


Dediche vergate con il gusto dell’infrazione


Un repertorio variegato che fa a pugni con le prescrizioni della normatività scolastica

C’è chi riesce ad arginare il tutto senza affanni


Il boom della k

Le minute dei compiti in classe


Tendono a scomparire le vocali


È già in atto una controtendenza per reazione


Gli studenti secchioni





2)                  Rispondete alle seguenti domande:

-          Indicate quali cambiamenti della scrittura sono entrati nei messaggini.
-          A quali esigenze rispondono tali cambiamenti?
-          Che cosa sta succedendo nella scrittura ‘ufficiale’?
-          Come giudicano i linguisti questo fenomeno?
-          E come lo giudicano gli insegnanti?
-          Qual è la controtendenza in atto?


-           
Ad: Ecco la “vocabolaria” (La Repubblica, 14.7.1994)

1)                  Spiegate i seguenti termini e le seguenti frasi del testo, in un italiano più semplice:

Lo Zingarelli promuove l’ingegnera e l’avvocata

Il vocabolario ci darà licenza di ….


P. Bianco, quando era sul ponte di comando dell’Indipendente

La rivoluzione in rosa

800 mestieri fino ad oggi di esclusiva petinenza maschile

Un’aspirazione alla parità dei diritti, anche lessicale, tra uomo e donna

A favore del nuovo corso si pronuncia….


Accademico della crusca


Consensi arrivano anche dall’altra metà del cielo

Una rivoluzione che ha avuto una brusca accelerazione con la pubblicazione del quarto e ultimo volume del Vocabolario Treccani

Duemila anglismi

I neologismi

Parole mutuate dalla moda

I termini che hanno tenuto banco sui giornali



3)                Rispondete a queste domande di comprensione:

-          Qual è la rivoluzione compiuta dallo Zingarelli nel ’94?
-          Cosa ne pensano i linguisti?
-          Cosa ne pensano le femministe?
-          Qual è il percorso iniziato dalla Treccani?






1.  LA DESCRIZIONE D’AMBIENTE

LESSICO UTILE:

a)      GLI INDICATORI DI POSIZIONE
In primo piano  / in secondo piano / sullo sfondo
A sinistra / a destra / in centro
In basso / in alto
Davanti (a) / dietro (a)
Sotto / sopra
In fondo
Vicino a / lontano da / accanto a
Sul davanti / sul retro
Di fronte a
Nell’angolo
Sulla parte destra/ sulla parete sinistra
Per terra
Appeso al muro / alla parete




b) LE PAROLE PER VEDERE
Guardare

Ho guardato le illustrazioni sul libro
Adocchiare

Ho adocchiato un ragazzo niente male al caffè dell’università.
Intravedere

Ho intravisto tuo fratello mezz’ora fa alla stazione: stava partendo per Roma?
Squadrare
Tuo padre è molto scorbutico: ci ha squadrato da capo a piedi come se fossimo degli estranei!

Sbirciare

Ho sbirciato nell’aula per vedere i nuovi studenti, ma avevo paura di essere scoperta!

c) I MODI DI VEDERE
Osservare

Ho osservato a lungo il tuo comportamento e ho capito che devi avere qualche problema.
Scorgere

Per fortuna ho scorto il profilo di quel ciclista nella nebbia, altrimenti lo avrei investito!
Avvistare

Quando dal traghetto avvistammo la terra, cominciammo a urlare di gioia!
Notare

Tua sorella è una persona che si fa notare per il suo abbigliamento stravagante
Ispezionare
Abbiamo ispezionato da cima a fondo tutti gli angoli della casa, senza trovare purtroppo quello che stavamo cercando.
Contemplare

Alla mostra ho contemplato a lungo la “Madonna del parto” di Piero della Francesca
Scrutare
Scruto il cielo con la paura che piova!


d) ALCUNE LOCUZIONI VERBALI
Avere davanti agli occhi
Ho sempre davanti agli occhi la scena di quell’incidente, e non riesco a liberarmene!
Avere sotto gli occhi
Avevo il libro sotto gli occhi, ma l’ho cercato a lungo in tutti gli scaffali. Sono proprio distratta!
Rivolgere gli occhi
Quella vecchia signora ha rivolto gli occhi al cielo con aria stanca!
Sgranare/spalancare gli occhi
A quella notizia mia sorella ha sgranato gli occhi: non se l#aspettava proprio!
Cercare con gli occhi
Ti ho cercato con gli occhi in mezzo alla folla, ma non sono riuscita a vederti!
Abbracciare con lo sguardo
Da Piazzale Michelangelo si può abbracciare con lo sguardo tutta Firenze
Spingere lo sguardo
Non si vedeva altro che mare, fin dove si poteva spingere lo sguardo!

Ad: pronomi personali e verbi

1)                DA BAMBINA, A VOLTE

a.      Completate con i pronomi personali e le forme verbali richieste.

Da bambina, a volte --------- (capitare, imperf. Ind. III p.s.) ------------------------------------------ per un attimo di pensare al babbo.
Lui (arrestarsi, imperf. ind. III p.s.) --------------------------------------- di botto e ---------------- (guardare, imp. Ind. III p.s.). Come una volta nella piazzetta di Monte Uliveto.
Pochi giorni prima -------------------- (rubare, trap. Prossimo ind., III p.p.) ----------------------------------------------- il cappotto, dall’attaccapanni di una trattoria. ------------------- (esclamare, trap. pr. ind., III p. s.) --------------------------------------- : «  Chi ----------- (prendere, pass. pr. ind., III p. s.) -------------------------------, -------------- (avere, imperf. ind. III p.s.) --------------------------------------------------- certamente più bisogno di ---------------------------“.
(Credere, pass. Remoto, III p.s.) ------------------------------------- di risolvere la cosa con una maglia in più e una sciarpa al collo.


b.      Volgete al plurale il testo di cui sopra

Da bambine, a volte --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------di pensare al babbo e alla mamma.






II. Inserite nella seguente favola di Gianni Rodari i pronomi personali mancanti, e le forme verbali richieste.

Un bravo signore di Cesena (sognare, pass. Remoto) --------------------------------- per molti anni di ottenere qualche onorificenza. Finalmente, un giorno (conoscere, pass. rem.) ------------------------------------------------ un potente personaggio e ------------------- (chiedere, pass. remoto)----------------------------:”Ho aspettato tutta la vita un’onorificenza. Lei può far----------(pronome combinato) avere una? ---------------- faccia, -------------- chiedo per favore!”
Il potente personaggio ----------------- (accontentare, pass. rem.) -------------------- e (riuscire, pass. Rem.) ----------------------------- a far------ avere il titolo di ‘cavaliere’.
Ma figuratevi la delusione del signore di Cesena quando ----------------- (arrivare, pass. rem., III p.s.) ------------------------------ il titolo e (scoprire, pass. rem.) ----------------------- che ------------------------------- avevano fatto ‘cavagliere’ con la ‘g’.
“Che (farsene, pres. ind., I p.s.) ---------------------------------- di un titolo sbagliato?” (lamentarsi, pass. rem.) ----------------------------------- con sua moglie. “La gente riderà di ---------“.
La gente in quel periodo (avere, imperf. ind.) ------------------------------ altro da pensare. Ma quel bravo signore non (avere, imp. ind.) --------------------------------- pace e allora (rivolgersi, pass. rem.) -------------------------------------------- di nuovo al potente personaggio che --------- aveva già aiutato.
“(Provvedere, fut.sempl, I p.s.) -------------------------------------- subito”, ------------------ (consolare, pass. rem. III p.s.) -------------------------------- il personaggio. “------------ farò nominare commendatore”.
La notizia (diffondersi, pass. rem. III p.s.) ---------------------------- per tutta la città. Tutti (correre, pass. rem.) ------------------------------------- dal signore e --------------- (fare, pass. remoto) ----------------------------------- le congratulazioni. Il titolo (arrivare, pass. remoto) -------------------------------------in un pacchetto sigillato. Il bravo signore -------------- (aprire, pass. remoto) ---------------------------------- con mani tremanti e (cadere, pass. remoto) ------------------------------------------ a terra, svenuto. Poveraccio! ------------------ avevano fatto ‘comendatore’ con una ‘emme’ sola!
La moglie, dopo aver---------------- buttato un secchio d’acqua in faccia per far-------------- rinvenire, ------------------ (dire, pass. remoto): “ non (imperativo di ‘prendersela)------------------------------------------------! Io avevo uno zio che era ‘colonnelo’ con una sola ‘elle’, ma nessuno mai (accorgersene, trap. prossimo) ---------------------------------------------------------------- e i soldati --------------------- (ubbidire, imperfetto, ) ----------------------------------- lo stesso”.
Il ‘comendatore’ però non (consolarsi, pass. remoto) ---------------------------------. ------------ (venire, passato remoto, III p. p.) ------------------------------- tutti i capelli bianchi e ------------- (cadere, pass. remoto) ------------------------------ tutti i denti.
Tanto dolore per nulla!

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